Appunti per una conversazione tenuta il 31/1/1985 all’Accademia di Belle Arti di Roma (Corso del Prof. Giuseppe Gatt), in “Fare pittura”, Edizioni Il Bagatto, Università di Roma “La Sapienza”, 1985

1. Io come pittore sono nato astrattista, nel senso che a 20 anni, dopo le prime prove figurative, dipingevo già quadri che avevano perduto completamente l’aggancio visivo con la realtà. Mi consideravo, ed ero considerato, un pittore d’avanguardia.
Ma cosa si intende oggi per avanguardia?
All’inizio del secolo, l’astrazione si configurò come un progetto al­ternativo rispetto ai codici tradizionali, ed eversivo rispetto al potere. La polemica che ne seguì fu quindi lo scontro tra .due mondi contrap­posti, in cui la forza della trasgressione e della novità era l’elemento chiave per capire la nuova arte.

Appunti per una conversazione tenuta il 2/5/1984 all’Istituto di Storia dell’arte dell’Università “La Sapienza” Roma (Corso della Prof.ssa Simonetta Lux), in “Fare pittura”, Edizioni Il Bagatto, Università di Roma “La Sapienza”, 1985

Dipingo ormai da 30 anni, e la mia storia personale, i miei problemi di artista si intrecciano inevitabilmente con le vicende pubbliche dì questo periodo.
In particolare ci sono tre date, il 1960, il 1968 e il 1977, che secon­do me possono essere considerate, sia pure con grossa approssimazio­ne, veri e propri momenti di svolta, in cui violenti cambiamenti del gusto hanno coinciso con rivolgimenti sociali e politici, con il morire o l’affermarsi di nuove ideologie, e infine con tumultuosi ricambi genera­zionali.