1979 – Miklos N. Varga

In “Gala international” n. 93, Milano, ottobre 1979

Miklos N. Varga – Prendo spunto dalla tua recente monografia (che è anche un’autobiografia artistica) per farti quelle domande che di solito costituiscono la “trama critica” di una recensione. Per esempio, fra i tuoi lavori del biennio 1959-60 e quelli del 1967 non vi sono relazioni, neppure nella fase intermedia, in quanto la gestualità dei primi è ancora emotivamente implicata nell’Informale, mentre dal 1967 in avanti la tua posizione “neoastrattista” riflette un ordine mentale contiguo all’immagine del quadro inteso come “quadro dell’immagine”. Penso a Malevitch, Ad Reinhardt, Barnett Newman.