1960 - Umberto BaldiniClaudio Verna, catalogo personale Galleria Numero, Firenze, febbraio 1960

Da qualche anno residente a Firenze, Claudio Verna – che proviene da uno dei centri più sensibili e attivi dell’Umbria – è alla sua prima personale.

Avevamo già avuto modo di parlare di lui – assai brevemente invero e solo per segnalare la serietà della ricerca – in occasione di sue saltuarie presenze in collettive di gruppo, organizzate dalla stessa galleria che oggi l’accoglie.

Torniamo volentieri ad interessarci della sua attività che ci pare stia volgendosi felicemente verso una conquista sempre maggiore di qualità di estrinsecazione e di maturità d’espressione.

Nella costante ricerca di un equilibrio e di uno svincolamento da certe dure concatenazioni della forma, egli sta trovando un linguaggio aperto, chiaro, e quel che più conta, profondamente sincero.

Il visitatore vedrà quanto coerente sia il suo breve ma intenso curriculum: da un fare legato e quasi oppresso da certe forme d’eco naturalistica ad una ricerca di liberazione per via di sottrazioni cromatiche fino ad un più calmo e riposato e disteso equilibrio, raggiunto anche, talvolta, per via di toni.

Quella specie di ganglio vitale che accentrava e costringeva tutte le sue vibrazioni sia formali che cromatiche si è sciolto in apertura ampia, si è steso in una nuova densità canora, in un nuovo equilibrio che sottintende un intenso valore morale, quasi catartico. Restano le modulazioni ritmiche colte come in una realtà riformata, in un nuovo spazio, e resta ancora intatta tutta la vitalità di una visione che sta lasciando indietro le sue precedenti intonazioni oniriche e ossessive, che sta divenendo linguaggio per tutti dopo essere stato pensiero intimamente goduto e singolare.

Di questo anelito continuo di evasione, di questa ricerca di sviluppo spaziale, di questo intendere verso superiori e più profondi equilibri non è il caso qui di suggerire o prevedere gli esiti: non chiuso in se stesso, bensì in continua evoluzione e in continuo divenire, un genere simile di espressione ha in sé i germi per qualsiasi affermazione, per ogni strada.

Sta al giovane Verna risolvere con coerenza, con sensibilità e con rigore i problemi che via via gli si ripresenteranno, ogni qual volta avrà raggiunto o consumato un culmine. Ma possiamo fin d’ora dargli la nostra fiducia poiché di coerenza, di sensibilità e di rigore non sembra far difetto il suo mondo, che informa e rende scattanti, aperte, coordinate, le sue opere d’oggi e nobilita i suoi veramente straordinari e felicissimi disegni.